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I bombardamenti, i lampi delle granate e dei razzi traccianti, le barelle che trasportano i feriti, il sangue, l'odore delle latrine e delle cucine da campo, il gas che distrugge i polmoni. I rumori e gli odori del primo conflitto mondiale narrati in modo incisivo e impietoso nel romanzo d'esordio di Dos Passos, assumono la forma di brutali istantanee di guerra, colte dallo sguardo di un giovane soldato americano. Raccontata nella sua crudezza, fuori da ogni retorica e da ogni improprio rivestimento di nobiltà o avventura, la guerra si rivela come l'assurda cronaca di un massacro, un inspiegabile mosaico di dolore, morte e distruzione. Romanzo biografico e di formazione, questo libro è anche la narrazione del disincanto di una generazione, la denuncia della guerra e del capitalismo che l'ha voluta e alimentata. Nota di lettura di Domenico Quirico.